Lista pergamene

Pergamene trovate: 261
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IdentificativoLinzi233
Datazione1582 dicembre 2
RegestoIl nobile Nicolò del fu Giovanni Francesco di Brazzacco, cittadino di Udine, anche in qualità di curatore degli eredi del fratello Lodovico, affranca a Giacomo del fu Troiano Cisternini da Spilimbergo un censo annuo di cinque staia di frumento su una casa sita a Udine, in borgo Gemona, e ciò al prezzo di cinquanta ducati, oltre a quarantanove lire e otto soldi per gli affitti degli anni 1581 e 1582.
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IdentificativoLinzi042
Datazione1417 dicembre 3
RegestoAntonio del fu Miutino, in qualità di nunzio del possesso, immette i camerari dell’ospedale di Spilimbergo nel possesso corporale di un certo ronco, dandogli in mano erba e terra dello stesso ronco, e paglia del tetto di un edificio.
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IdentificativoLinzi014
Datazione1364 maggio 26
RegestoPoiché il notaio Supertino da Spilimbergo era stato assegnato da Filippo del fu Giacomo Quattrocavalli da Spilimbergo quale nunzio del possesso di un manso sito in Rodeano, retto da Lorenzo e Nicolò da Silvella, ceduto a Nicolussio detto “Bechen” di Matiussio di Maniago abitante a Spilimbergo, agente quale cameraro della fraterna di S. Pantaleone di Spilimbergo, ora lo stesso notaio immette il cameraro nel possesso del fondo, dandogli in mano la paglia del tetto dell’abitazione di quel manso.
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IdentificativoLinzi018b
Datazione1376 gennaio 9
RegestoAntonio del fu Paolo detto “Garla”, essendo stato assegnato quale nunzio del possesso in favore di Andrea del fu Bartolomeo da Forgaria, lo immette nel possesso corporale del fondo dandogli in mano della terra, erba e tralci di vite della braida da lui acquistata.
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IdentificativoLinzi061b
Datazione1449 dicembre 15
RegestoDinanzi a ser Daniele de Miotinis podestà di Spilimbergo, sedente in giudizio con Pietro orefice e Sandro pellicciaio, suoi giurati soliti, compare Daniele di Giovanni da Istrago figliastro del fu Matteo mugnaio da Spilimbergo, chiedendo che gli vengano riconosciuti i suoi diritti di erede universale del defunto, secondo quanto indicato nel suo testamento
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IdentificativoLinzi048
Datazione1424 dicembre 14
RegestoDinanzi a ser Andrea Haus vicecapitano di Pordenone e ser Benvenuto apotecario vice podestà, riuniti insieme ai giurati e altri uomini del consiglio di Pordenone, compare ser Bartolomeo del fu ser Bonaldo da Montereale, chiedendo di far comparire un certo Rura[io] calzolaio, al fine di interrogarlo in merito ad un instrumento di privilegio un tempo appartenuto al defunto ser Bonaldo
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IdentificativoLinzi144
Datazione1522 aprile 12
RegestoPoiché ser Giovanni [della Martina] da Tauriano aveva comprato per quindici lire [e dieci soldi] da Battista del fu Domenico di Leonardo Canciani da Spilimbergo un livello di una quarta di frumento, da pagarsi su una casa coperta di tegole in Spilimbergo, nel Broilucio, e poiché egli ne aveva in seguito disposto la cessione alla chiesa di S. Marco di Gaio come legato per l’anima della defunta moglie, Menia di Pietro Francisci da Baseglia, e non essendovi alcuna scrittura di tale disposizione, ora Francesco del fu Antonio della Martina da Tauriano, anche a nome del figlio del defunto ser Giovanni, assegna quel livello a Bartolomeo di Antonio [Vanilini] da Gaio, cameraro della chiesa di S. Marco.
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IdentificativoLinzi156
Datazione1526 marzo 20
RegestoFiore del fu Simone Cudelle da Spilimbergo, sana di mente e corpo, in remissione dei suoi peccati dispone un legato in favore della fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, consegnando a Nicolò serario del fu Pietro de Cimatoribus, priore della fraterna, e ai camerari Domenico lapicida del fu Giovanni muratore e Mattia fabbro del fu Matteo falzario da Spilimbergo, un suo orto posto fuori dalle mura di Spilimbergo, a patto che essi facciano celebrare una messa annuale in sua memoria.
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IdentificativoLinzi208
Datazione1558 maggio 28
RegestoIl notaio Tiberio Vivario da Spilimbergo dispone un legato perpetuo di mezza orna di vino in favore della fraterna di S. Giovanni Battista, affinché i camerari facciano celebrare tre messe per l’anima dei suoi antenati. Egli precisa di voler beneficiare questa fraterna in quanto essa pratica l’assistenza ai poveri.
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IdentificativoLinzi100
Datazione1495 novembre 13
RegestoDaniele mugnaio da Spilimbergo dispone un legato in favore dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, donando un livello di tre quartari di frumento, che ogni anno viene pagato da Giovanni e Comino fratelli da Spilimbergo. Il legato avrà effetto dopo la morte del donatore, per il quale i camerari dell’ospedale dovranno far celebarre l’anniversario con tre messe.
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IdentificativoLinzi171
Datazione1531 marzo 20
RegestoPoiché la defunta Margherita vedova di Nicolò sarto da Spilimbergo aveva lasciato alla fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo una rendita annua di due quarte di frumento, chiedendo che venissero celebrate due messe annue per la sua anima, e siccome non disponeva di beni immobili su cui pagare il legato, ora suo figlio prete Battista, intendendo rispettare tale disposizione, consegna a Urbano detto Binut calzolaio, priore della fraterna di S. Giovanni Battista, al cameraro ser Giovanni Pietro del fu Paolo da Aurava e al consigliere ser Alessandro di Cristoforo Pitilie, un livello annuo di due quarte di frumento dovutogli da Floriano del fu Girolamo Floriani da Gaio su un certo mulino.
IdentificativoLinzi095a
Datazione1488 febbraio 11
RegestoDinanzi a Pietro Fieramosca, vicario del luogotenente della Patria del Friuli, compare Bartolomeo de Girardinis da Udine, procuratore di donna Antonia vedova del fu Venuto inferator da Spilimbergo, che aveva fatto citare il figlio Pietro del fu Venuto per avere da lui la somma di cinquanta lire di soldi, già promessagli dal defunto marito al tempo delle nozze, nel 1466, per morgengabe e dismontadure, oltre alla somma di ventidue ducati dovutale per l’eredità di sua madre Dorotea del fu ser Nicolò di Artico da Udine e per l’eredità del proprio marito Venuto. Il figlio le consegna quale pegno la casa d’abitazione, murata e coperta di coppi, sita presso l’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, accanto alla roggia, sulla quale si paga un livello annuo di due quarte di frumento e trentadue soldi ai signori di Spilimbergo. Il figlio dichiara di non avere altri beni, quindi la casa viene posta all’incanto, su mandato del luogotenente.