Lista pergamene

Pergamene trovate: 261
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IdentificativoLinzi124
Datazione1512 marzo 29
RegestoFrancesco calzolaio del fu Daniele mugnaio da Spilimbergo vende per dodici ducati a Leonardo fabbro e a Giovanni calzolaio del fu Giacomo da [Arba], camerari della fraterna di S. Maria di Valeriano, un suo campo arato e piantato sito nella tavella di Spilimbergo, lungo la via dei mulini. Nello stesso giorno detti camerari affittano a Francesco calzolaio quello stesso campo, per l’affitto annuale di uno staio di frumento.
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IdentificativoLinzi205
Datazione1555 maggio 9
Regesto[Lorenzo] del fu Stefano [a Corvo da Solimbergo] vende per otto ducati a ser Troiano Cisternini da Spilimbergo un suo prato nei pressi di Solimbergo, in località Palotta. Nello stesso giorno, ser Troiano Cisternini concede il terreno a titolo di affitto semplice allo stesso venditore per il censo annuo di uno staio di segale, con patto di francazione.
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IdentificativoLinzi196
Datazione1548 marzo 14
RegestoGiacomo del fu Giovanni Culussii da Vacile, anche a nome dei fratelli, vende per dieci ducati a ser Floreano del fu ser Baldassarre abitante a Spilimbergo un cortile con case e stavoli in muratura coperti di paglia siti a Vacile. Nello stesso giorno, ser Floreano concede in affitto semplice tali beni a detto Giacomo e fratelli, e ciò per un canone annuo di uno staio di frumento.
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IdentificativoLinzi063
Datazione1452 luglio 5
RegestoFrate Dyotalis da Padova, professore di teologia e ministro dei frati minori, interviene in merito alla concessione per la costruzione di un monumento ad uso di sepoltura entro la chiesa di S. Francesco di Pordenone, dinanzi all’altare di S. Maria, come richiesto da ser Sebastiano da Montereale. Questi inoltre intende dotare l’altare con cento ducati, richiedendovi una messa alla settimana in suffragio della propria anima.
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IdentificativoLinzi229
Datazione1580 febbraio 18
RegestoPoiché nell’anno 1500, come risulta da un instrumento del notaio prete Nicolò Nedal[ini] da Travesio, Giovanni di Giuliano da Istrago aveva disposto un legato di due quarte di frumento in favore dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, ora Marino da Istrago concorda e promette di versare alla fraterna la rata a lui spettante, ovvero una quarta di frumento.
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IdentificativoLinzi053
Datazione1438 maggio 29
RegestoPoiché Paolo da S. Daniele del Friuli del fu Rodolfo aveva preso per legittima moglie donna Ursia del fu Matteo a Seraturis da Spilimbergo con una dote di trentadue marche, e essendo poi sorta una lite con il fratello di lei, Giovanni del fu Matteo, ora Paolo concede al cognato dodici marche tolte dalla suddetta dote.
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IdentificativoLinzi193
Datazione1545 ottobre 15
RegestoEssendovi stata una lite tra prete Angelo de Adalardis pievano di Spilimbergo e la fraterna dell’ospedale di S. Giovanni Battista, il cui processo si era tenuto in prima istanza dinanzi all’ordinario, quindi in appello a Udine e Venezia, ora le parti giungono ad un accordo riguardo alle spese processuali, per cui la fraterna si impegna a pagare al pievano e ai signori consorti di Spilimbergo la somma di sessanta ducati. Ciò avviene con il consenso dei nobili Marco Antonio, Odoardo, Febo, Giovanni Andrea e Bernardino, anche a nome degli altri signori consorti di Spilimbergo, quali governatori e amministratori della chiesa di S. Maria, da una parte, e dei rappresentanti della fraterna, vale a dire Angelo di Barnaba, Giovanni Antonio fabbro murario, ser Zeno de Arnostis, ser Daniele de Cimatoribus, Giacomo Salippo calzolaio, Battista calzolaio del fu Giacomo muratore, Giovanni Antonio Carli terebrario, Giovanni Antonio Pinchiarolo calzolaio e Battista Gibbo di Baldassarre da Meduno oste in Spilimbergo, dall’altra parte.
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IdentificativoLinzi246
Datazione1601 luglio 15
RegestoPoiché i camerari della fraterna di S. Giovanni Battista di Spilimbergo avevano il diritto di riscuotere la somma di dieci lire e tredici soldi per un legato della defunta Lucrezia del fu Sebastiano da Gaio su una casa sita in Spilimbergo, in Valbruna, poi ceduta a Giovanni Paolo Stella, ora il cameraro Giovanni Muratoribus si accorda con detto Giovanni Paolo Stella per riscuotere tale censo.
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IdentificativoLinzi234
Datazione1585 dicembre 10
RegestoPoiché ad istanza di prete Bernardino Fregoneo, creditore per una decima non pagata, era stata messa all’incanto una braida della famiglia Galli, acquistata in tale occasione da Giovanni Battista Cisternini da Spilimbergo, e siccome in seguito il pievano era stato condannato a restituire tale terreno a Lucio Galli, ora Giovanni Battista Cisternini si accorda con i coniugi Lucio e Martilia, i quali gli cedono la braida in questione per cento novantacinque ducati, mentre egli cede loro due campi e mezzo siti nelle pertinenze di Spilimbergo al prezzo di novanta ducati.
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IdentificativoLinzi230
Datazione1580 marzo 13
RegestoGiovanni del fu Francesco Bassi da Provesano, colono dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo, giura sul Vangelo di indicare correttamente i confini di un prato appartenente all’ospedale, sito nelle pertinenze di Provesano, in località detta Prado delli Alberi, retto da Tommaso del fu Andrea di Cristoforo da Gradisca.
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IdentificativoLinzi178
Datazione1533 ottobre 11-13
RegestoDinanzi al nobile Marco Antonio dei signori di Spilimbergo, il notaio prete Sebastiano chiede, a nome di Speranza vedova di Giovanni pellicciaio del fu Cicutto da Spilimbergo, di poter udire le testimonianze di coloro che erano presenti quando il defunto Giovanni dettava oralmente le proprie volontà, senza che si potesse farne scrittura a causa della mancanza di notai. Ciò avveniva il 21 luglio, all’ora terza di notte, nel lazzaretto sulla riva del Tagliamento, presso S. Giovanni. Perciò il 13 ottobre vengono uditi dal notaio quali testimoni Cristoforo de Agnilina calzolaio, Mattia fabbro del fu Matteo fabbro e Nicolò detto “Cau” sarto del fu Salvatore da Spilimbergo: essi riferiscono le parole del testatore, in parte in friulano, confermando che egli aveva stabilito di lasciare all’ospedale di S. Giovanni la sua casa, sita in la Riva de li Carlins, confinante con le androne a occidente e a oriente, con mezzogiorno con la casa di quelli di Brunissa, e verso monte con la casa tenuta da Ciano Claudi; in favore dell’ospedale di S. Giovanni disponeva anche un legato di dieci lire di soldi; chiedeva che fosse restituito alla chiesa di S. Maria un prestito di due quarte di frumento, infine voleva donare uno staio di frumento alla fabbrica di S. Rocco. Nominava suoi eredi la moglie e il figlioletto, stabilendo che dopo la morte di questi l’eredità dovesse passare al suddetto ospedale.
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IdentificativoLinzi168
Datazione1530 dicembre 3
RegestoPoiché ser Eugenio Grasso, gastaldo dei signori di Spilimbergo, custodisce presso di sé un sacchetto contenente il denaro del defunto Biagio Pascutini da Gemona, il cui cadavere era stato rinvenuto nel Tagliamento, i camerari dell’ospedale di S. Giovanni Battista di Spilimbergo ne chiedono ai signori di Spilimbergo la consegna, secondo le antiche consuetudini e i privilegio dell’ospedale: loro compito è infatti procedere alle esequie in tali circostanze. Perciò il gastaldo accetta di consegnare a ser Giovanni Poro da Aurava cameraro della fraterna il denaro del defunto, che ammonta a quarantaquattro lire e tredici soldi.